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Cercasi disperatamente “isolamento”

Si sono concluse per la maggior parte delle persone le vacanze estive. In questi ultimi giorni, prima del ritorno alla normale vita dal sapore autunnale, ho pensato di raccontarvi un lavoro che ci ha tenuti impegnati nelle settimane passate. Nello specifico abbiamo lavorato su una consulenza che aveva l’arduo compito di ridare un concept di prodotto a un’antica abbazia medievale nel marchigiano. Un immobile dal fascino storico e misterioso, una location immersa nel verde e poco distante dal capoluogo. Troppo poco per renderla una blasfema offerta ricettiva e troppo grande affinché fosse un ristorante vestito per le cerimonie (non mi permetterei mai di sfidare il famoso castello …). Cosi per meglio comprendere la natura e le potenzialità di questo posto ci siamo lanciati in un approfondito studio sul turismo religioso, o meglio, nella sua declinazione culturale-spirituale che muove oltre 5 milioni di turisti ogni anno. Tra questi ci sono una fetta, non piccola, di persone che decidono di trascorrere qualche giorno nelle abbazie o in monasteri isolati e immersi nella natura; questa ricerca e’ volta alla scoperta, non solo di luoghi belli e particolari, ma di un’atmosfera mistica e rigenerativa. Austerità, silenzio e abbandono della tecnologia vengono compensati dalla tranquillità, dalla natura e dal buon cibo. Altro fattore non trascurabile, la maggiore attenzione ai “Cammini” , non solo il più famoso quello di Santiago di Campostela, ma vie e cammini rappresentano strumenti di conoscenza capillare della storia e del patrimonio del nostro paese che sta rilanciando a livello regionale realtá come la via Francigena o la strada dei Monaci, integrando servizi e curandone la manutenzione.

Ritornando alle abbazie, ho scoperto un vero e proprio patrimonio immobiliare, riconvertito in modo più o meno eccellente in queste forme di turismo “ascetico”. Tre in particolare hanno rapito la mia attenzione e voglio mostrarvele:

  • Eremito Hotelito del Alma, un ex monastero immerso nei boschi di Parrano, in Umbria, è stato restaurato sull’originaria struttura del Trecento secondo i canoni della bioarchitettura, a cui sono stati aggiunti un ristorante vegetariano, un bar e una Spa; anche le celle dei monaci sono state riconvertite in camere di lusso, ricche di fascino e in stile minimalista.

  • Resort San Faustino, a Pietralunga, lungo la via Francigena, sorge su un’antica abbazia medievale benedettina; abbandonata e utilizzata come rifugio dai partigiani durante la seconda guerra mondiale, oggi è una residenza di lusso con 16 camere.

  • Abbazia di S. Urbano- Locanda, ad Apiro. L’edificio adiacente la chiesa romanica del 1000 ha attraversato diversi rifacimenti e destinazioni d’uso, dai monaci benedettini che accoglievano i pellegrini dall’XI al XIX secolo, ai mezzadri che l’hanno trasformata in casa colonica fino agli anni ’50, imprimendo tra le sue mura i valori della cultura contadina. Dagli anni ’90 la struttura è stata destinata ad uso ricettivo e ristorativo e oggi la Locanda reinterpreta la semplicità e autenticità della sua tradizione di accoglienza monastica e mezzadrile, offrendo una cucina del territorio alla portata di tutti e soluzioni di pernottamento per ogni esigenza di singoli, gruppi o famiglie.

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