Concept & Tematizzazione · Prodotto · Progettare · Ristoranti e locali

Un tuffo nel barattolo…

Qualche settimana fa raccontavo a un mio amico di un’idea per un progetto che stiamo elaborando per un hotel di Genova, nel vedere le anteprime tridimensionali la fantasia ha preso il sopravvento, così parlando mi ha suggerito di realizzare qualcosa che creasse il mood dell’interno di una lattina ; pur non essendo in linea con la progettazione in corso, lo spunto creativo mi è piaciuto tantissimo e già ero lì a immaginare dove e come farlo,  finché  ieri apro il giornale e non posso non collegare le due cose: tra qualche giorno, il 31 Maggio , nella fredda e organizzata Chicago di E.R. aprirà il primo NUTELLA CAFE’ al mondo, all’interno del Millenium Park Plaza.  Parto da questo concept per approfondire un trend mondiale, quello degli “specific place” , ovvero quelle realtà ristorative interamente dedicate alla preparazione di un solo prodotto o dedicate ad esso nel concept generale.

Leggendo numerosi articoli e curiosando sulla pagina Facebook , il primo locale  NUTELLA  si caratterizzerà per l’uso dei colori impiegati per il famoso barattolo, che sarà anche la porta di ingresso al cafè,  dai tavoli alla porta d’ingresso sarà tutto di colore rosso. Il locale si sviluppa su due livelli: al piano terra un’area con tavoli e tavolini col bancone centrale, al primo piano divani rossi intorno a un camino per creare un’atmosfera intima e raccolta; spazio ai dolci come piovessero: crepes, gelato, pasticceria, specialità. Presenti all’appello anche le fondute, ma ci saranno anche delle alternative, come panini, insalate, zuppe (questi ultimi, senza l’ingrediente di casa Ferrero).

Passiamo dalla crema spalmabile di Chicago a Londra , dove si trova il Cereal Killer Cafè ,  se siete amanti dei cereali, qui ce ne sono tanti da far girare la testa (almeno un centinaio di tipi). In menù sono divisi tra cereali americani, britannici e cereali dal resto del mondo. Si possono ordinare con una tazza di latte (ce ne sono 30 tipologie), con altre bevande calde o fredde, richiedere con topping per tutti i gusti (almeno 20) o addirittura si possono scegliere in versione cocktail come il bowloccino (nesquick, coco pops, flake, latte e caffè). Oltre l’imbarazzo della scelta come non sottolineare la bizzarra scelta dell’arredo: dalle pareti completamente rivestite di scatole di cereali, la vera particolarità è nella possibilità di scegliere dove gustare la propria tazza, al tavolo o direttamente nel letto! Come non sentirsi più coccolati che a casa…

  

Parlo di questo locale invece solo perché amo il verde e adoro tutto quello in grado di stupirmi in positivo, The Avocado Show ad Amsterdam , rappresenta quanto di più stravagante ci sia nel mondo della ristorazione. Tutto e dico tutto è a base di Avocado (dall’hamburger allo smooties), un frutto che già di suo non vanta un grande successo (almeno per le mie papille gustative) ma che offre molte proprietà benefiche e soprattutto la possibilità di creare piatti molto GREEN!  L’arredo del locale è minimal e punta sull’inserimento di vegetazione naturale come decorazione delle pareti.

Per rifarci la bocca direi che bisogna assolutamente tornare in Italia e ,  visto che oggi mi trovo qui, vi mostro il Sorry Mama , lo specific place della LASAGNA in Corso di Porta Romana a Milano. Non immaginate un posto snob,  la semplicità è la protagonista del design degli arredi, lamiera e legno , incorniciano  il piccolo locale dove il piatto tipico fatto dalle nostre mamme viene preparato in tanti gusti diversi: l’idea è quella di proporre ogni giorno cinque tipi di lasagne – tre diciamo “fisse”, di cui una vegetariana; due invece cambiano a settimane alterne. Si possono consumare sul posto o portare a casa, sia nella versione già cotta che in quella da cuocer.Tutto viene preparato nel laboratorio-cucina sul retro, a partire dalla pasta, e cotto o scaldato sotto gli occhi degli avventori.

Ultimo, come sempre nei miei articoli, è il mio preferito , almeno nel gusto e nei ricordi che mi riporta alla mente; vi ricordate quando le nostre nonne bollivano le patate e ci mettevano alla prova nel pelarle con le nostre mani nonostante i 100 gradi centigradi? Ecco a Torino quella “semplice patata” è diventata ripiena di ogni leccornia , lo definirei un “PATAPANINO” ;  aperto nel 2011 Poormanger è un insolito, (forse geniale) modo di fare ristorazione. Fondamentale la scelta dei tuberi esclusivamente coltivati in  Piemonte, infatti solo questi a pasta farinosa e di pezzatura media sono ideali per la preparazione della patata al forno. Le combinazioni delle farciture sono infinite: formaggi, affettati, verdure di stagione, salsiccia, olive… Il locale ricorda un po’ la casa della nonna , semplice e spartana, ma estremamente  calda e accogliente.

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